Paghi un prezzo, ma una parte dei soldi torna indietro. È il meccanismo del cashback, un sistema di risparmio sempre più diffuso che premia chi acquista con denaro reale.
Il termine deriva dall’inglese cash back, letteralmente “soldi indietro”. A differenza dello sconto immediato, che riduce il prezzo al momento dell’acquisto, il cashback ti restituisce una percentuale della spesa dopo aver completato il pagamento. Se spendi 100 euro, potresti riceverne 5 o 10 indietro, da riutilizzare come vuoi. È un meccanismo pensato per fidelizzare, ma anche per farti risparmiare senza cambiare abitudini di acquisto.
Il funzionamento è semplice, anche se ogni piattaforma ha le sue regole. Tutto parte da un’attivazione: prima di comprare devi utilizzare un’app, una carta o un link specifico che tracci la tua operazione.
Quando effettui il pagamento, il sistema registra la transazione e calcola la percentuale di rimborso prevista. La somma appare nel tuo profilo, ma rimane “in attesa” finché non scade il periodo di recesso. È un modo per evitare che un prodotto restituito generi un cashback non dovuto. Dopo 15, 30 o anche 90 giorni, il credito diventa disponibile e puoi trasferirlo sul conto, usarlo per altri acquisti o convertirlo in buoni.
In pratica, se compri un prodotto da 50 euro con un cashback del 5%, paghi 50 euro e dopo qualche settimana ricevi 2,50 euro di rimborso. Pochi euro alla volta, ma che nel tempo possono trasformarsi in un risparmio concreto.
Immagina di voler comprare un paio di scarpe da 100 euro, e scopri che il negozio, la piattaforma dove acquisti o la carta collegata al tuo conto di pagamento offre il 6% di cashback.
Poche ore dopo, nel tuo profilo appaiono 6 euro con lo stato “in attesa”, che trascorso un periodo di validazione diventano “confermati”. A quel punto puoi trasferirli sul conto o lasciarli accumulare per i prossimi acquisti. Hai speso 100 euro, ma hai risparmiato 6 euro reali.
Il cashback non cambia il modo in cui compri, ma aggiunge un piccolo vantaggio ogni volta che lo fai. Chi lo usa con costanza riesce a costruire nel tempo un risparmio tangibile, fatto di denaro vero, non di promesse o punti premio.
Molti li confondono, ma cashback, sconto e punti fedeltà funzionano in modo diverso. Lo sconto riduce subito il prezzo alla cassa, il cashback ti rimborsa dopo, sotto forma di denaro o credito reale. I punti fedeltà invece creano una valuta interna, spesso spendibile solo all’interno di un catalogo premi o in un negozio specifico.
Se un prodotto costa 100 euro e ricevi uno sconto del 10%, paghi 90 euro. Con un cashback del 10%, paghi 100 euro e ne ricevi 10 dopo qualche tempo. Con i punti fedeltà, paghi 100 euro e ottieni punti che valgono secondo le regole del programma.
Il vantaggio del cashback sta nella libertà d’uso: i soldi sono veri, non vincolati a un singolo marchio o a un premio prestabilito.
Ogni sistema di cashback ha le sue regole, e conoscerle evita delusioni. Alcune piattaforme prevedono tetti massimi: se leggi “20% di cashback fino a un massimo di 10 euro”, anche una spesa di 200 euro ti farà ricevere solo 10 euro.
Altre impongono soglie minime di prelievo, spesso di 10 o 20 euro, prima di poter trasferire il denaro. Inoltre, il credito può avere una scadenza: se non usi il conto per un anno, potresti perdere tutto.
Attenzione anche alle categorie escluse. Spesso il cashback non vale per prodotti già scontati, per i buoni regalo o per marchi specifici come Apple. In molti casi non puoi cumularlo con altri codici sconto esterni alla piattaforma.
Non esiste un solo tipo di cashback. Le forme principali sono cinque, e cambiano a seconda di chi le offre.
App e piattaforme online come funzionano come intermediari: tu ti iscrivi, scegli il negozio attraverso il loro sito, acquisti e ricevi una parte della commissione che il marchio riconosce alla piattaforma. È il modello più diffuso per gli acquisti online.
App di pagamento come Satispay o SumUp Pay premiano invece l’uso del loro sistema nei negozi fisici. Se paghi un caffè con Satispay, puoi ricevere immediatamente una piccola percentuale di credito da riutilizzare. È una forma di cashback istantaneo, pensata per spese quotidiane.
Carte di credito e banche, come ING, BBVA o Vivid Money, offrono spesso un cashback fisso su tutte le spese o su categorie specifiche. Spendi, accumuli e a fine mese o anno ricevi il rimborso direttamente sull’estratto conto.
Programmi fedeltà dei negozi funzionano in modo simile: invece di accumulare punti, caricano un credito sul tuo profilo cliente. Alcuni supermercati, ad esempio, restituiscono il 2% della spesa in buoni da usare la volta successiva.
Infine, c’è stato il Cashback di Stato, attivo in Italia tra il 2020 e il 2021. L’obiettivo era incentivare i pagamenti elettronici e ridurre l’evasione fiscale. Oggi però il programma non è più operativo.
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